Per
Sprinter si intende il velocista che corre le distanze brevi dell’atletica leggera
(100 e 200 mt.). E’ un’attività in cui l’espressione di potenza muscolare è
preponderante. L’atletica leggera è a buon diritto la madre di tutti gli sport
e non deve stupire se tutti gli studi fatti nel campo della ricerca scientifica
siano all’avanguardia quando facciamo riferimento a questo sport. Anche l’elettrostimolazione
dei primordi è nata per venire incontro alle esigenze di quegli atleti che volevano
migliorare la propria performance e che erano alla continua ricerca di nuove
metodiche di allenamento al fine di trovare quel qualcosa in più che potesse
fare la differenza. Gli esperimenti sull’elettrostimolazione, in passato, non
hanno dato però risultati confortanti a causa di una tecnologia ancora poco
sviluppata che non consentiva di fare ciò che siamo in grado di proporre oggi
con le apparecchiature moderne miniaturizzate. Ma veniamo alla card dello Sprinter
la quale riassume al meglio quelle che devono essere le caratteristiche fisiche
di tale atleta proponendo parametri di allenamento mirati soprattutto al dinamismo
e alla potenza muscolari. L’azione meccanica di svolgimento del gesto tecnico
è soprattutto a carico degli arti inferiori, ma non dobbiamo dimenticare il
ruolo di altri distretti corporei atti a compensare in maniera sinergica e coordinata
il movimento principale. Ci riferiamo soprattutto al potenziamento degli addominali
e della parte alta del tronco. Gli “Sprinter” hanno masse muscolari possenti,
ma al contempo necessitano di caratteristiche specifiche particolari quali la
capacità di reiterazione del maggior numero di fibre veloci nel più breve tempo
possibile. Per questo motivo i programmi della card strizzano l’occhio soprattutto
alle metodiche di lavoro atte a migliorare la forza esplosiva in particolare
e veloce in genere. Si deve ricordare, infatti, ancora una volta che mentre
è possibile trasformare le fibre muscolari bianche veloci in lente, non è possibile
invece il contrario. La bravura dell’allenatore dovrà dunque essere volta soprattutto
a migliorare nell’atleta la qualità di conduzione dell’impulso nervoso e a tenere
alta la soglia di attivazione neuromuscolare. La metodica di allenamento dovrà
quindi basarsi su attività fisiche che prevedano tempi di contrazione estremamente
rapidi. Con l’elettrostimolatore basterà inserire la card adatta per ottenere
i risultati sperati. A secco si consigliano le esercitazioni di tipo balistico
(balzi) poiché più di ogni altra forma di allenamento consentono tempi di contrazione
muscolare estremamente rapidi. Le patologie più frequenti che affliggono gli
sprinter sono senza dubbio le infiammazioni da sovraccarico e gli strappi muscolari.
Le correnti Tens che sono contenute nella card sono state studiate per affrontare
al meglio simili danni strutturali.